giugno 26, 2009

La stazione

Stanotte ho fatto uno tra i sogni più belli della mia vita.

giugno 24, 2009

Profondo

c'è una cosa che
non ti ho detto mai
vivere per te
quando non ci sei

quando tu sei qui
anche l'ombra tua
mi assicura che
niente cambierà

nel tuo sguardo
c'è una profondità
intensa e irremovibile
che mi calma l'anima

quello sguardo Tu
non lo sporcare mai
lascialo così
e non solo per me
e non solo per me

Amalia Grè in "Amalia Grè" (2003)

giugno 08, 2009

Il vento alla schiena

Possiede una normalità altalenante, precaria.
Nessuno riesce a capire quale sia quella vera. Forse non esiste. Va a momenti. Sfugge, vola, inciampa, cade, si rialza, cammina, si fa male...

Come dissi una volta, sono la persona più ottimista quanto la più pessimista esistente a questo mondo, e no, non ne vado fiera. Mi precipito nelle situazioni, le posseggo, le faccio mie, la mia mente le rimodella, le fa sue, le stravolge... mi stravolge.
Vivo agli estremi di una realtà estrema pericolante, in cima ad un burrone.

Ed in fondo, in fondo per terra scorre un fiume. A volte è così limpido che le dà ribrezzo, allora lo sporca ed è comunque insoddisfatta, insoddisfatta di ciò che fa, di ciò che le sta attorno.
Stanca dei suoi atteggiamenti, di tutti i suoi pensieri sovraccarichi, accavallati a meditazioni su cui perde intere giornate, spesso anche nottate, immerse nella ricerca dell'allontanamento da tutti i flashes che le potrebbero fare cambiare idea in un momento, che può condizionarle un intero giorno, interi mesi alle volte.
Ma continua ad andare avanti, cerca di essere urtata, urtata dall'ossigeno, dalla realtà, dalla felicità, dall'allegria, dal respiro, ma c'è qualcosa che glielo impedisce, molto probabilmente si tratta proprio di se stessa, quella dimensione che la attornia, a volte la opprime, altre la rende soddisfatta.
Continua ad andare avanti, a camminare e camminare, a cercare di ottenere qualcosa ma, proprio quando è lì, a pochi passi dal farlo, una brezza arriva, fa volare via tutto con la sua leggerezza, così insostenibile da risultare pesante e nauseante, tanto da desiderare la debolezza, la pesantezza, l'incostanza del susseguirsi del giorno e della notte.


Ma alla fine quello che sussegue, è solo il mio continuo disorientamento, la mia totale perdita.